La classe ambasciatrice

Da settembre a giugno

Gorele ha trascorso due settimane non consecutive nelle nostre classi.

La classe che ospitava Gorele diventava la “Classe ambasciatrice”. Abbiamo ricevuto un distintivo e i maestri ci hanno spiegato il nostro compito.

Il ruolo della classe ambasciatrice è un ruolo formativo e non repressivo.
I bambini, in accordo con il docente, scelgono che strategia assumere durante la settimana. Questo farà sì che si inizierà a parlarne almeno una settimana prima e se ne parlerà sicuramente una dopo, visto che ci si dirà com’è andata.
Questo permette anche di bilanciare il tipo di osservazione a dipendenza dell’età del bambino.
La settimana precedente è fondamentale: se ne parla, si cerca come fare, cosa fare, che tipo di atteggiamento non repressivo avere, come essere propositivi, cosa osservare, si stilano eventuali liste di dove mettere l’attenzione, si cerca di curare la forma “dell’annuncio” nel caso in cui si vede qualche cosa che non va…. Il clou del lavoro sta tanto nella settimana che precede quanto in quella di assunzione del vero ruolo di classe ambasciatrice.
Inutile dire che il ruolo del docente è fondamentale: toccherà a lui far passare questo messaggio di osservazione delle cose che non vanno, ma anche di quelle che vanno bene. Non si tratterà di fare una lista di “trofei” raccolti (noi siamo stati bravi perché abbiamo visto più cose che non vanno!!!), ma di sottolineare la riflessione che ognuno porterà nel cercare di capire se un comportamento è giusto o sbagliato.
Può essere proposto anche il tema “Come mi sentirei io se…, cosa vorrei io…”. Come mi sentirei io se mi dicessero la tal cosa in malo modo, giudicandomi, deridendomi, puntandomi il dito? Cosa vorrei io se dovessero “beccarmi” in una situazione di non rispetto di una regola?
Per concludere: mettere la riflessione al centro per far sì che questa settimana, come detto, diventi formatrice ancor prima che per gli altri, per la classe ambasciatrice stessa.

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